Don’t be light, teoria del nero

aprile 9, 2008

Gerrit Van Honthorst (1590-1656) è il più raffinato dei caravaggisti olandesi, si recò in Italia nel 1610, riportando poi in patria, dove fu pittore di corte degli Orange, la lezione caravaggesca il cui approccio è sempre caricato nella resa luministica, particolare è l’effetto di lume di candela che gli valse il nome di Gherardo delle Notti. Ama strutturare il dipinto usando angoli visuali ribassati (che accentuano la drammaticità della scena) ed elementi di separazione architettonici o scenici (ad esempio tende).

SanSebastiano

Un intersecarsi di onde d’oscurità che riecheggiano un’eco nera, una notte priva di stelle, una notte buona solo per dormire, accesa di una luce che perde il senso simbolico caravaggesco per divenire diacronica rappresentazione di sé. Isole di luce applicate sopra quel nero che sconvolgono al loro interno la natura dei colori, la fagocitano, la blandiscono, la destrutturano reinventandola, placandola, nascondendola, restituendone un simulacro privo di forza, debole. Niente compromessi, niente grigi, niente sfumature, un’antitesi calibrata sul rifiuto, sull’incongruenza, sulla distanza che struttura una totalizzante immagine di luce e nero, un nero netto e definitivo come la morte, lucido e squillante come una lastra d’alabastro, un nero privo di profondità in cui ogni cosa avviene e si muove in superficie. Nessuna opacità, nessuna ombra, e tra luce e nero un confine non intaccabile delineato una volta per tutte, una linea di sostanza vuota priva di colore ed identità. Un confine invalicabile e difatti la luce non compromette mai l’integrità del nero, in cui chimicamente, deliziosamente, necessariamente perdersi in silenzio, perché il silenzio è la qualità di quel nero. Prova ad entrare in quel nero, prova a perderti in quel nero, prova ad urlare in quel nero.

“Quando incontrammo d’anime una schiera/ che venian lungo l’argine, e ciascuna/ ci riguardava come suol da sera/ guardare uno altro sotto nuova luna;”

Dante Inf. XV 16 -19

Air “Don’t be light”